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Alessandro Alessandri

Ho imparato tanto da Costa, tecnicamente mi ha fatto crescere, soprattutto nelle discipline che non erano mie. Adesso anche se fare il coach non è la mia vocazione primaria, mi piace trasmettere il suo know how soprattutto ai giovani triatleti.

Quali erano i tuoi punti d’insoddisfazione?

Alessandri si affaccia alla Multidisciplina da autodidatta, dopo le prime 2 stagioni da solo, ho sentito la necessità di un Coach che mi potesse far migliorare nella frazione ciclistica senza perdere le mie caratteristiche di forte runner. Infatti nonostante avessi vinto 2 Coppe Europa di Duathlon, nelle gare con un ciclismo impegnativo, non riuscivo a stare con i più forti, per cui da li incomincia la mia esperienza col Costa.

Quali opportunità stavi perdendo?

Le mie ambizioni erano alte e sentirmi limitato da una frazione ciclistica non all’altezza mi stava mandando in crisi, per cui la voglia di cambiare metodologia, anche a rischio di perdere in parte le mie caratteristiche, ma era un passo che anche in previsione futura, cioè di passare al triathlon su lunghe distanze, andava fatta.

Come mi hai conosciuto, perché hai deciso di affidarti a me ?

La scelta del Costa nasce dal suggerimento del mio compagno di squadra Manolo Montevecchi, lo conoscevo per averlo visto qualche volta sui campi di gara, però credo fosse abbastanza fresco nell’ambiente del Triathlon.

In che modo ti ho aiutato a superare i limiti / insoddisfazioni / problemi che avevi prima?

I nostri colloqui erano più dei confronti, infatti all’inizio il Costa curava solamente la bicicletta, mentre la corsa rimaneva affare mio, per cui discutevamo molto in modo costruttivo su come far combinare nella struttura della settimana i vari lavori, anche perchè io  volevo continuare a correre 7 volte alla settimana, per cui poi inserire dei volumi di bici importanti non era così facile per lui, però poi, piano piano siamo riusciti a trovare la quadra.

Cosa ti è piaciuto di più del nostro rapporto di collaborazione?

Il punto di forza credo sia stato proprio il confronto, ogni cosa veniva approfondita, dalla discussione dei test fatti, i nuovi allenamenti, calibrare i giusti volumi, io ho imparato tanto da lui ma credo che anche lui abbia attinto molto da me… ;–)

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Se dovessi consigliare Trainingteam a un amico, quali parole utilizzeresti?

L’ho consigliato a tanti, quando andavo di “MODA” ed avevo un certo seguito di fans, perchè ancora non erano i tempi dei Social e dei followers, credo di aver contribuito in modo importante nella sua affermazione di Tecnico con la T maiuscola, anche all’interno della Federazione, poi ovviamente le sue competenze hanno far il resto…

Quali benefici tangibili hai ottenuto legati a risultati in gara o a crescita nella capacità d’allenarti?

La sfida più difficile per entrambi però è stata quella del passaggio al Triathlon su distanze lunghe, ok a nuoto avevo un minimo di tecnica che mi portavo dietro dall’infanzia, però mi ha fatto diventare un triathleta in un inverno, a Ottobre 2002 ci siamo confrontati e abbiamo deciso di provarci, primo obiettivo IM New Zealand in Marzo, cinque mesi più o meno di full immersion, non c’era pioggia, neve o altro che potesse fermare questo CHALLENGE!!! Risultato 10° posto tra i PRO, qualifica per KONA e sub 9 ore con 8h55’38”, ma soprattutto un 2003 da incorniciare con partecipazione ai Mondiali ed Europei di Triathlon Lungo Elite e bronzo Mondiale nel Duathlon a Settembre, giusto 2 settimane prima della trasferta alle Hawaii, “What else”…

Quali sono stati i migliori risultati raggiunti insieme

Bronzo Mondiale nel Duathlon in primis, il mio vero Amore il duathlon, con 5 titoli Italiani nel Duathlon (7 in totale) e 1 nel Triathlon Superlungo all’isola d’Elba.

Ci sono aspetti di crescita che hai trasportato anche nella tua vita professionale?

Come ho già detto ho imparato tanto dal Costa, tecnicamente mi ha fatto crescere, soprattutto nelle discipline che non erano mie, adesso anche se fare il coach non è la mia vocazione primaria, mi piace trasmettere il suo know how soprattutto ai giovani triathleti che ho la fortuna di veder crescere all’interno nel mio Team e non solo, poi come tutti i Migliori, è stato per me anche un bravo psicologo, che è alla base della crescita per un rapporto tra Allenatore e Atleta.

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